Sistemi di accumulo


Sistemi di accumulo
Un sistema di accumulo, detto anche storage, permette di immagazzinare l’energia prodotta dagli impianti alimentati da fonti rinnovabili come il solare o l’eolico grazie ad accumulatori di tipo elettrochimico.
La presenza di batterie di opportuna capacità permette al sistema di ottemperare alla richiesta di carico anche in condizioni d’irraggiamento basso o nullo.
L’accumulatore permette inoltre di ottimizzare l’accoppiamento tra generatore fotovoltaico e il resto dell’impianto.
In un sistema di generazione con accumulo è possibile distinguere quattro flussi di potenza:
- potenza generata dalla fonte energetica (fotovoltaico, eolico);
- potenza richiesta dai carichi;
- potenza verso la rete elettrica del distributore (flusso bidirezionale);
- potenza verso il sistema di accumulo (flusso bidirezionale, positivo in fase di scarica dell’accumulatore, negativo in fase di carica).
In ogni istante questi flussi di potenza sono in equilibrio tra loro, secondo un sistema Grid, ossia collegato alla rete del distributore, oppure Off Grid, cioè totalmente indipendente e autonomo rispetto alla rete elettrica nazionale, quindi con un flusso di potenza scambiato con la rete nullo. La logica di funzionamento è basata sulla possibilità di immagazzinare l’energia elettrica al fine di ottimizzare l’autoconsumo e puntare all’autosufficienza energetica, annullando di fatto il flusso di potenza da e verso la rete.
In un sistema di produzione caratterizzato dall’accumulo sono presenti i seguenti componenti:
- sorgente di produzione (moduli fotovoltaici, turbina eolica);
- generatore statico;
- regolatore di carica;
- accumulatore elettrochimico;
- sistema di controllo e supervisione;
- utenze elettriche.
Nel caso di impianti Grid, il macchinario, che solitamente è un convertitore statico, deve essere in linea con quanto previsto dalla norma CEI 0-21 e rispondere alle specifiche norme di prodotto.
I principali vantaggi dell’accumulo sono molteplici:
- facile integrazione negli impianti esistenti;
- possibilità di sfruttare oltre l’80% dell’energia autoprodotta;
- risparmio di combustibili fossili;
- ridotti costi d’esercizio e manutenzione;
- risparmio immediato in bolletta grazie alla possibilità di utilizzare la corrente prodotta e stoccata di giorno nei momenti di necessità;
- nessun aumento delle tariffe energetiche delle bollette;
- riduzione costi del 22% per kWh acquistati solo nelle fasce di consumo minime (fonte Anie-GIFI);
- costi minori per riduzione della potenza nominale in eccesso del contatore;
- possibilità di usufruire degli sgravi fiscali del 50% in 10 anni entro il 31/12/2013.